Finalmente sbuca un raggio di sole in questa grigia e fumosa Milano! E finalmente non posso esimermi dal fare delle foto semi decenti sul balcone (comprensive di vicini attoniti che mi guardano con fare sospetto)... la tanto agognata (ma da chi?) Hair & Skin Care Routine del periodo, che mi sta facendo vivere serenamente nonostante smog/stress/piogge/triccheballacche.
Vi consiglio di prepararvi un té, ché qua ciarlo veramente a lungo!
Visualizzazione post con etichetta routine. Mostra tutti i post
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[UPDATE] My Skincare Routine - from day, to night, to random
Buongiorno e buon giovedì miei pargoli!
Mi sono resa conto che non avevo mai scritto un post completo sulla mia routine del faccione! Anche se, in effetti, con "skincare" si dovrebbe intendere tutta la pelle del corpo... ma convenzionalmente ci si riferisce al viso.
Ne avevo scritta una (questa) eoni fa, che riguardava le mie abitudini notturne.
E' tempo di aggiornarla ed ampliarla: con la scusa vi recensisco qualche prodottino che mi sta piacendo da morire di cui non vi avevo ancora parlato (e già che ci sono, vi spammo pure qualche canzone che amo - cliccando sui titoli ;))
Mi sono resa conto che non avevo mai scritto un post completo sulla mia routine del faccione! Anche se, in effetti, con "skincare" si dovrebbe intendere tutta la pelle del corpo... ma convenzionalmente ci si riferisce al viso.
Ne avevo scritta una (questa) eoni fa, che riguardava le mie abitudini notturne.
E' tempo di aggiornarla ed ampliarla: con la scusa vi recensisco qualche prodottino che mi sta piacendo da morire di cui non vi avevo ancora parlato (e già che ci sono, vi spammo pure qualche canzone che amo - cliccando sui titoli ;))
[#5Minuti] My super fast beauty routine :D
Finalmente anche io posso cimentarmi con questa fantastica rubrica, creata dalle dolci Cosmetic Mind e Redditude :)
Il primo volume mi ha sempre allettata (potete vedere di cosa si tratta qui), ma i temi trattati rischiavano di diventare ripetitivi con i post che avevo già scritto. Quando ho visto questa nuova edizione, però, non potevo farmela scappare: sono tanti 5 minuti di cui ancora non ho mai scritto e letto :D
Il primo episodio riguarda i 5 minuti dopo la sveglia:
Mi ha fatto un sacco ridere l'idea di raccontarvi quanto io sia poco simpatica quei pochi secondi dopo la sveglia :D
Quindi, partiamo dal presupposto che da che non studio più/scrivo più la tesi, i miei orari sulla sveglia subiscono diverse fluttuazioni: in genere, cerco sempre di dormire 7-8 ore a notte (in realtà a volte arrivo anche a 10 ore, ma shhhhh, non diciamolo a nessuno) a partire dal momento in cui più o meno cado tra le braccia di Morfeo (fun personal fact: eoni fa avevo un fidanzato che si chiamava Orfeo, e mi ricordo che c'era sempre un sacco da ridere quando ci si dava la buonanotte, giocando con i due nomi u_u).
In genere, comunque, cerco di essere in piedi poco prima o poco dopo le dieci, perché ho quasi definitivamente perso quella fantastica abitudine di dormire fino a mezzogiorno ogni santo giorno.
Sto invecchiando :'(
Dopo la sveglia (che ultimamente non suona mai: mi sveglio sempre 5 minuti prima, manco a farlo a posta!), mi crogiolo per una decina di minuti a letto: la mail, Instagram e i social.
Dopo di che vado in bagno: pipì e poi mi peso, subito dopo. Questa è un'abitudine che consiglio a tutti: pesarsi ogni giorno (ovviamente se seguite un regime di dieta sana o se semplicemente vi interessa cominciare a farlo) è un buon metodo per sconfiggere l'ansia della bilancia (IO ODIO quelle super magre e palestrate che dicono: dimenticatevi la bilancia! dimenticatevi quel numero! NO. STICAZZI. E' importantissimo), ma soprattutto vi serve per capire in che direzione si muove il vostro metabolismo. Ad esempio io ho scoperto che il mio peso tende a salire se mangio molti latticini la sera; invece (dopo ormai un anno che mangio in modo sano e quindi il mio metabolismo si è accelerato/abituato), paradossalmente, se mangio la pizza e ci bevo su un po' di birra, il mio peso non subisce fluttuazioni particolarmente gravi.
Non è un'operazione particolarmente lunga: sebbene mi trascini con fare da zombie, posso impiegare al massimo due minuti a fare tutto ciò :D
Dopo di che vado a fare colazione: o meglio, vado a svegliare il mio cervello e il mio corpo col mio bel caffettino, leggermente allungato con il latte d'avena.
E' da questo momento in poi che riprendo a parlare e ad apprezzare il genere umano: sì perchè Caterina PRIMA DEL CAFFE' non esiste. E non deve esistere, perché se anche solo mi si rivolge un ciao o una domanda, capiteranno sciagure immani: 7 anni di solitudine e mosche nelle orecchie. Più o meno.
A questo punto filo in bagno a darmi una ripulita dopo la notte:
Comincio col lavarmi i denti: questo spazzolino mi sta piacendo parecchio. Ha le setole abbastanza durette ma al contempo delicate, e mi sembra che svolga un ottimo lavoro. In più non inquina, quindi vah. Belle cose.
Un pump del gel delicato di Biofficina mi permette di lavare via tutti i residui di creme e cremine notturne che non si sono del tutto assorbite (qui per vedere cosa mi spiaccico in faccia) senza aggredirmi il viso.
Poi una spruzzatina del tonico che ho preso in Spagna (alla fine ho capito come usarlo ahahah! Qui per vedere l'haul :D) che mi sta piacendo da matti: da una sensazione di freschezza immediata, specialmente se poi, a viso inumidito, si passa un dischetto di cotone. Pulisce davvero a fondo e mi sembra che mi stia nettamente riducendo i pori dilatati.
Infine il Siero Purificante di Biofficina: questo è un prodotto che non sto capendo e sto rifilando quasi sempre alla sera. In genere ne uso un 3/4 gocce (ed è iper sufficiente) su tutto il viso, ma se sulle prime mi sembra che si assorba, dopo qualche ora sento che la pelle si appesantisce e un pochino lo rigetta. Non riesco a capire se va usato solo quando serve o devo continuare a sperimentare. Di certo non mi va di lasciarlo inutilizzato, quindi quando lo terminerò vedrò come si comporta la mia pelle senza di lui.
Il primo volume mi ha sempre allettata (potete vedere di cosa si tratta qui), ma i temi trattati rischiavano di diventare ripetitivi con i post che avevo già scritto. Quando ho visto questa nuova edizione, però, non potevo farmela scappare: sono tanti 5 minuti di cui ancora non ho mai scritto e letto :D
5MINUTI: my super fast beauty routine in poche parole: una rubrica, cinque episodi in cinque domeniche per esplorare le nostre routine in fatto di bellezza.
Ricordatevi di usare l'hashtag #5MINUTI al momento della condivisione
Il primo episodio riguarda i 5 minuti dopo la sveglia:
![]() |
Solo trecento secondi per nascondere quelle brutte occhiaie? Arriverai in ritardo tesoro... |
Mi ha fatto un sacco ridere l'idea di raccontarvi quanto io sia poco simpatica quei pochi secondi dopo la sveglia :D
Quindi, partiamo dal presupposto che da che non studio più/scrivo più la tesi, i miei orari sulla sveglia subiscono diverse fluttuazioni: in genere, cerco sempre di dormire 7-8 ore a notte (in realtà a volte arrivo anche a 10 ore, ma shhhhh, non diciamolo a nessuno) a partire dal momento in cui più o meno cado tra le braccia di Morfeo (fun personal fact: eoni fa avevo un fidanzato che si chiamava Orfeo, e mi ricordo che c'era sempre un sacco da ridere quando ci si dava la buonanotte, giocando con i due nomi u_u).
In genere, comunque, cerco di essere in piedi poco prima o poco dopo le dieci, perché ho quasi definitivamente perso quella fantastica abitudine di dormire fino a mezzogiorno ogni santo giorno.
Sto invecchiando :'(
Dopo la sveglia (che ultimamente non suona mai: mi sveglio sempre 5 minuti prima, manco a farlo a posta!), mi crogiolo per una decina di minuti a letto: la mail, Instagram e i social.
Dopo di che vado in bagno: pipì e poi mi peso, subito dopo. Questa è un'abitudine che consiglio a tutti: pesarsi ogni giorno (ovviamente se seguite un regime di dieta sana o se semplicemente vi interessa cominciare a farlo) è un buon metodo per sconfiggere l'ansia della bilancia (IO ODIO quelle super magre e palestrate che dicono: dimenticatevi la bilancia! dimenticatevi quel numero! NO. STICAZZI. E' importantissimo), ma soprattutto vi serve per capire in che direzione si muove il vostro metabolismo. Ad esempio io ho scoperto che il mio peso tende a salire se mangio molti latticini la sera; invece (dopo ormai un anno che mangio in modo sano e quindi il mio metabolismo si è accelerato/abituato), paradossalmente, se mangio la pizza e ci bevo su un po' di birra, il mio peso non subisce fluttuazioni particolarmente gravi.
Non è un'operazione particolarmente lunga: sebbene mi trascini con fare da zombie, posso impiegare al massimo due minuti a fare tutto ciò :D
Dopo di che vado a fare colazione: o meglio, vado a svegliare il mio cervello e il mio corpo col mio bel caffettino, leggermente allungato con il latte d'avena.
E' da questo momento in poi che riprendo a parlare e ad apprezzare il genere umano: sì perchè Caterina PRIMA DEL CAFFE' non esiste. E non deve esistere, perché se anche solo mi si rivolge un ciao o una domanda, capiteranno sciagure immani: 7 anni di solitudine e mosche nelle orecchie. Più o meno.
A questo punto filo in bagno a darmi una ripulita dopo la notte:
Comincio col lavarmi i denti: questo spazzolino mi sta piacendo parecchio. Ha le setole abbastanza durette ma al contempo delicate, e mi sembra che svolga un ottimo lavoro. In più non inquina, quindi vah. Belle cose.
Un pump del gel delicato di Biofficina mi permette di lavare via tutti i residui di creme e cremine notturne che non si sono del tutto assorbite (qui per vedere cosa mi spiaccico in faccia) senza aggredirmi il viso.
Poi una spruzzatina del tonico che ho preso in Spagna (alla fine ho capito come usarlo ahahah! Qui per vedere l'haul :D) che mi sta piacendo da matti: da una sensazione di freschezza immediata, specialmente se poi, a viso inumidito, si passa un dischetto di cotone. Pulisce davvero a fondo e mi sembra che mi stia nettamente riducendo i pori dilatati.
Infine il Siero Purificante di Biofficina: questo è un prodotto che non sto capendo e sto rifilando quasi sempre alla sera. In genere ne uso un 3/4 gocce (ed è iper sufficiente) su tutto il viso, ma se sulle prime mi sembra che si assorba, dopo qualche ora sento che la pelle si appesantisce e un pochino lo rigetta. Non riesco a capire se va usato solo quando serve o devo continuare a sperimentare. Di certo non mi va di lasciarlo inutilizzato, quindi quando lo terminerò vedrò come si comporta la mia pelle senza di lui.
E così la mia mattina può cominciare!
Ci risentiamo con la prossima puntata tra una settimana :D
Al prossimo post!
xoxoxo
[TAG] ZZZ... My Nightime SkinCare Routine
Aloha e buon venerdì a tutti!
Ci sono tag e tag e tag a cui devo rispondere... ma niente: il mio cervello mi impedisce di fare ciò che deve, e mi fa buttare sulle cose di cui ho impellente bisogno di parlarvi. Tipo la mia skincare routine prima di dormire, che è il momento che amo di più di tutta la giornata.
Le mie abitudini notturne cambiano spesso. In base a ciò che ho per le mani in quel momento, mi adatto: come sapete già, però, ho una repulsione unica per le salviette struccanti :D, e quindi mi circondo quanto più possibile di prodotti a base liquida/grassa e idratante, proprio perché voglio che la mia pelle a fine giornata sia estremamente pulita, liscia e sufficientemente ricca di prodotti che saranno bevuti dal mio viso durante la notte.
Lo so, sembrano foto tristi e invecchiate: il fatto è che fuori pioviggina e non c'è un barlume di luce, per cui mi sono dovuta attrezzare con le zone fighe della stanza (questo è un angolino di mia sorella) e cercare di adeguare il mood del contesto alla foto u___u
E mi sono anche dimenticata di mettere il tonico in questa foto ._."
COMUNQUE!
Andiamo a vedere più nel dettaglio in che sequenza utilizzo questi aggeggi!
Ovviamente, prima di ogni altra cosa, elimino la parte superficiale del trucco: non importa che esso sia pesante (è raro) o sia un filo di bb cream, il Detergente Delicato Naturaverde BIO elimina tutto in un nano secondo. Come vi recensii già qualche tempo fa, dopo aver lavato le mani, metto una noce di prodotto sui palmi e creo una saponata sul viso, concentrandomi sulla zona degli occhi e delle sopracciglia dove generalmente carico di più il trucco. Il tutto con movimenti circolari: se dovesse rimanere ancora qualche residuo, faccio una seconda saponata con meno prodotto, e passa la paura. Col viso ancora bagnato, prendo il mio saponino di Aleppo (lo vedete racchiuso in quel contenitore) e, dopo essermi insaponata le mani, passo la schiuma su tutto il viso, concentrandomi stavolta sulla zona T e sulle guance, dove voglio che le impurità non si annidino. Questo mini saponino faceva parte di una saponetta gigaenorme della mia amica Alessia: piuttosto che lasciarlo chiuso in un cassetto, ha deciso di darmene un pezzettino.. mai benedizione più grande mi poteva arrivare! Se volete sapere di più su questo magico sapone vi rimando alla review di Veronique, che è stata super chiara ed esaustiva :D
Dopo la detergenza, si passa alla tonificazione! Mi ero dimenticata di inserire questa bottiglietta nella foto di gruppo di cui sopra, mi scusasse vossignoria!
In completa sincerità, spesso mi dimentico anche di usarlo... il perchè è molto semplice: non è sul lavandino insieme a tutto il resto :D
Però è un passaggio importante: ne metto un po' su un dischetto di cotone e tampono tutto il viso; dopo averlo ben bene deterso e disidratato, questo tonico alle rose (di cui l'INCI è migliorato!) lo aiuta a restituirgli l'idratazione necessaria alla fase successiva (oltre ad eliminare eventuali residui di trucco ostinati)...
... ossia l'idratazione vera e propria! Innanzitutto uso il mio contorno occhi fatto in casa (mi sono trovata proprio bene!), alternato spesso e volentieri con l'Olio di Rosa Mosqueta puro (che a volte uso anche su tutto il viso - specialmente quando non avevo ancora messo le zampe sulla crema di cui vi parlerò tra un secondo); dopo averlo spalmato ben benino con movimenti circolari su tutta la zona perioculare (e già a questo punto ho SONNISSIMO), passo al Trattamento Protettivo di Biofficina Toscana: questo in teoria è destinato all'idratazione dei bimbi... ed io l'ho comprato proprio perchè è altamente idratante (oltre al convenientissimo formato e al prezzo), e con un odorino di bimbo che mi fa sognare. E' una cremina bianca abbastanza spessa che però non lascia nessuna scia bianca: una volta che la spalmate la pelle si idrata immediatamente. E' piacevolissima davvero, è lo step che preferisco in assoluto fare: la passo anche sul collo, e davvero se potessi mi ci farei il bagno dentro.
L'ultimo step è davvero una tantum: questo Gel correttivo di Bottega Verde (INCI abbastanza decente) lo uso solo quando vedo che ho qualche bubbone pronto ad esplodere; devo dire che in una o due sere la situazione si attenua notevolmente.
Per il momento è fisso nella mia routine, perché questo ciclo mi ha portato una mini invasione sulla fronte e sul mento -.-"
Ci sono tag e tag e tag a cui devo rispondere... ma niente: il mio cervello mi impedisce di fare ciò che deve, e mi fa buttare sulle cose di cui ho impellente bisogno di parlarvi. Tipo la mia skincare routine prima di dormire, che è il momento che amo di più di tutta la giornata.
Le mie abitudini notturne cambiano spesso. In base a ciò che ho per le mani in quel momento, mi adatto: come sapete già, però, ho una repulsione unica per le salviette struccanti :D, e quindi mi circondo quanto più possibile di prodotti a base liquida/grassa e idratante, proprio perché voglio che la mia pelle a fine giornata sia estremamente pulita, liscia e sufficientemente ricca di prodotti che saranno bevuti dal mio viso durante la notte.
Lo so, sembrano foto tristi e invecchiate: il fatto è che fuori pioviggina e non c'è un barlume di luce, per cui mi sono dovuta attrezzare con le zone fighe della stanza (questo è un angolino di mia sorella) e cercare di adeguare il mood del contesto alla foto u___u
E mi sono anche dimenticata di mettere il tonico in questa foto ._."
COMUNQUE!
Andiamo a vedere più nel dettaglio in che sequenza utilizzo questi aggeggi!
Ovviamente, prima di ogni altra cosa, elimino la parte superficiale del trucco: non importa che esso sia pesante (è raro) o sia un filo di bb cream, il Detergente Delicato Naturaverde BIO elimina tutto in un nano secondo. Come vi recensii già qualche tempo fa, dopo aver lavato le mani, metto una noce di prodotto sui palmi e creo una saponata sul viso, concentrandomi sulla zona degli occhi e delle sopracciglia dove generalmente carico di più il trucco. Il tutto con movimenti circolari: se dovesse rimanere ancora qualche residuo, faccio una seconda saponata con meno prodotto, e passa la paura. Col viso ancora bagnato, prendo il mio saponino di Aleppo (lo vedete racchiuso in quel contenitore) e, dopo essermi insaponata le mani, passo la schiuma su tutto il viso, concentrandomi stavolta sulla zona T e sulle guance, dove voglio che le impurità non si annidino. Questo mini saponino faceva parte di una saponetta gigaenorme della mia amica Alessia: piuttosto che lasciarlo chiuso in un cassetto, ha deciso di darmene un pezzettino.. mai benedizione più grande mi poteva arrivare! Se volete sapere di più su questo magico sapone vi rimando alla review di Veronique, che è stata super chiara ed esaustiva :D
Dopo la detergenza, si passa alla tonificazione! Mi ero dimenticata di inserire questa bottiglietta nella foto di gruppo di cui sopra, mi scusasse vossignoria!
In completa sincerità, spesso mi dimentico anche di usarlo... il perchè è molto semplice: non è sul lavandino insieme a tutto il resto :D
Però è un passaggio importante: ne metto un po' su un dischetto di cotone e tampono tutto il viso; dopo averlo ben bene deterso e disidratato, questo tonico alle rose (di cui l'INCI è migliorato!) lo aiuta a restituirgli l'idratazione necessaria alla fase successiva (oltre ad eliminare eventuali residui di trucco ostinati)...
... ossia l'idratazione vera e propria! Innanzitutto uso il mio contorno occhi fatto in casa (mi sono trovata proprio bene!), alternato spesso e volentieri con l'Olio di Rosa Mosqueta puro (che a volte uso anche su tutto il viso - specialmente quando non avevo ancora messo le zampe sulla crema di cui vi parlerò tra un secondo); dopo averlo spalmato ben benino con movimenti circolari su tutta la zona perioculare (e già a questo punto ho SONNISSIMO), passo al Trattamento Protettivo di Biofficina Toscana: questo in teoria è destinato all'idratazione dei bimbi... ed io l'ho comprato proprio perchè è altamente idratante (oltre al convenientissimo formato e al prezzo), e con un odorino di bimbo che mi fa sognare. E' una cremina bianca abbastanza spessa che però non lascia nessuna scia bianca: una volta che la spalmate la pelle si idrata immediatamente. E' piacevolissima davvero, è lo step che preferisco in assoluto fare: la passo anche sul collo, e davvero se potessi mi ci farei il bagno dentro.
L'ultimo step è davvero una tantum: questo Gel correttivo di Bottega Verde (INCI abbastanza decente) lo uso solo quando vedo che ho qualche bubbone pronto ad esplodere; devo dire che in una o due sere la situazione si attenua notevolmente.
Per il momento è fisso nella mia routine, perché questo ciclo mi ha portato una mini invasione sulla fronte e sul mento -.-"
E per questa settimana è tutto! Sorpresi per 3 post addirittura, EHHH?
Vi ricordo sempre il giveaway (avete tempo fino al 1° maggio a mezzogiorno):
Baciamo le mani!
[A sort of Review*] Skin Care Routine & Naturissima - Aggiornamenti
... esami, tesi, giornate in pigiama... a volte sembra che tutto sia estremamente uguale, non trovate?
E' per quello che poi si sente il bisogno di coccolarsi un po' :)
Come state? So di essere mancata per una settimana, ma come avrete capito, è un periodo un po' pieno anche per la migliore delle beauty blogger come me. :D
Da un mini sondaggio che ho fatto su Facebook, mi è parso di capire che uno dei primi post che vi sarebbe piaciuto leggere è questo: la mia routine di cura della pelle aggiornata, fondata soprattutto sull'utilizzo, da ormai un paio di mesi, dei prodotti Naturissima, gentilmente inviatimi dall'azienda.
Live dalla serra nel balcone!
Dopo la mia recensione su Beautybag di cui vi avevo già scritto qualche mese fa, sono stata contattata da Davide, il quale ha deciso molto gentilmente di inviarmi, gratuitamente!, 5 full size dei loro prodotti, specifici per il mio tipo di pelle.
Naturissima è un'azienda tutta italiana, che si occupa di prodotti per la cura della pelle: la qualità è eccelsa, gli ingredienti sono davvero naturali al 100%.
Riporto un estratto dall'email (ormai sono programmata come per scrivere la tesi):
"Siamo stati i primi ad ottenere una "Certificazione Universitaria" di TUTTI gli ingredienti impiegati per la preparazione dei cosmetici. Sono stati scelti oltre 800 prodotti per la produzione dei cosmetici, alcuni di questi sono stati sviluppati specificatamente su nostra indicazione, esclusivamente elaborati secondo i nostri studi. Tali ingredienti oltre ad assicurare l'assoluta autenticità ed esclusività delle nostre formulazioni, ci permettono di dichiarare e scrivere su tutti i nostri prodotti, la dicitura "Ingredienti 100% Naturali Certificati" ed "Ingredienti 100% Vegetali Certificati". L'azienda persegue così finalità di eccellenza di innovazione tecnologica basate sulla ricerca, lo sviluppo e la produzione di un prodotto cosmetico naturale certificato come 100% Naturale e 100% Vegetale. Infatti, tale Certificazione ci pone al di sopra dei normali standard richiesti dalla Comunità Europea, dove le certificazioni più restrittive prevedono l'impiego di un 95% di ingredienti naturali o DI DERIVAZIONE NATURALE (semisintetici) ed un 5% di prodotti totalmente sintetici. Obiettivi specifici sono l'impiego in una linea cosmetica 100% naturale / vegetale di materie prime sempre più biologiche" In ogni caso le materie prime sono ottenute da coltivazioni che non impiegano pesticidi o OGM."
Penso che meglio di così, non si potesse chiedere!
E' quindi da allora che, più o meno costantemente, ho variato la mia Skin Care Routine, facendo entrare questi magici prodotti ogni mattina e sera.
Entriamo più nel dettaglio. Ho ricevuto:
- L'Acqua Detergente Purificante
- Il Tonico Idratante Addolcente
- Il Siero - Contorno Occhi Antietà
- Una crema da giorno, Riequilibrante, per pelli miste e impure
- Una crema da notte, Nutriente e Antietà, per pelli sensibili e delicate
Alla mattina, sciacquo il viso con della semplice acqua tiepida; dopo di che verso un po' dell'Acqua Purificante su un dischetto di cotone, e comincio a passarlo sul viso inumidito, con dei movimenti circolari.
Ragazzi.
OMG.
La differenza si stravede: da un viso spento, grigiastro, ad uno completamente rinato! A vista d'occhio si nota il rinvigorimento: una volta finito, sciacquo il viso e tampono con un panno. La pelle appare compatta (e no, non tira affatto!) e soda, ma soprattutto di un colorito vivo bellissimo.
Continuo allora col Tonico Addolcente: lo passo sul viso da un dischetto di cotone, e già in questo modo sento di coccolarlo a dovere; la formulazione contribuisce a ristabilire il corretto PH, vantando tra gli ingredienti: Bamboo, Ippocastano, Camomilla, Meliloto, succo d'Aloe, Altea, Calendula e Achillea, che hanno note proprietà idratanti e lenitive.
Lasciando asciugare il viso naturalmente, applico a questo punto un po' della Crema 24 Ore Riequilibrante: ecco, questa in tutta sincerità, penso non faccia al caso mio; nonostante dovrebbe ridurmi la sensazione di unto del sebo in eccesso, trovo che sì idrati molto bene, ma permane sulla pelle a lungo, quindi per truccarmi sono costretta poi a sciacquarla!
Passata la giornata, procedo con gli stessi step alla sera; ovviamente, come sapete, durante la notte la pelle è più ricettiva, e quindi è il momento di bombardarla di idratazione: è per questo che, dopo aver fatto asciugare il tonico, passo la Crema Nutriente Antietà 24 Ore al Mirtillo e Rusco e il Siero Contorno occhi.
Della Crema ho solo enormi ed enormissime lodi! La mia pelle la "beve": giusto leggermente la fronte trovo unta, al mattino seguente, ma il viso è perfettamente liscio e idratato. E poi ha un'odore (anche lei!) di bambino che è STUPENDO. In realtà stavo pensando di sostituirla a quella del mattino per vedere un po' che effetto fa...
Il Contorno occhi, invece, si presenta come un gel: con un paio di pompettine si ha sufficiente prodotto per massaggiare a fondo la zona perioculare. C'è da dire che è solo da qualche mese che mi preoccupo del contorno occhi: prima poteva anche star lì a beccarsi la crema che capitava a tiro, quindi per me questa è un'esperienza del tutto nuova; devo dire che non ho riscontrato nessun cambiamento, nè in termini di rughette rimpolpate, nè per sgonfiare un po' le borse, specialmente nei periodi di stress come questo. E' parecchio rinfrescante, quello sì! Magari per l'estate può essere di sollievo.
E questo è tutto!
Provereste questi prodotti?
Scrivetemi nei commenti quali sono le vostre skincare routine,
sono curiosa di leggere le vostre alternative :)
A presto!
And we left our love in our summer skin * La skincare della domenica d'autunno
Comincio con questo titolo il mio secondo post, con un tono un po' dolceamaro (ma soprattutto amaro se non conoscete questa canzone).
L'estate è ormai finita, e con lei finisce tutta quella spensieratezza che la contraddistingue: il sole solo all'alba, le serate con gli amici, l'amico dj che passa le playlist anni '90 che ti mettono k.o. l'animo (specialmente se alla terza volta di "Girls & Boys" dei Blur siete anche piuttosto k.o. con l'alcool), ma soprattutto la strafottenza assoluta nei riguardi di trucchi, creme, intingoli e cura della pelle (ma forse vale solo per me, vecchia pazza che non sono altro).
Lo so, lo so: la pelle va protetta dai raggi del sole, che poi ti viene il tumore, e le macchie, e le rughe... Ma io sono GGIOVANE e spesso me ne frego, perché la sola idea di piazzarmi qualcosa di unto/cremoso in viso con 45 gradi all'ombra mi atterrisce gravemente. E quindi, a fine estate, mi ritrovo a fare i conti con la pelle marrone che va via per far posto a quel solito color latticino morto che mi caratterizza. E non solo: per anticipare questo processo e per evitare di sembrare a chiazze, mi premuro di ricominciare con la mia skincare routine (quanto sono blogger americana, evero) autunnale, generalmente destinata alla giornata di domenica (che, comunque, per la cronaca, è un giorno che andrebbe abolito dai calendari. Vero? VERO?).
Per evitare di eliminare definitivamente quei pochi lettori che mi seguono (grazie immensamente, comunque, per la grandissima affluenza sulla pagina Facebook e per i commenti al lunghissimo post precedente!), andiamo alla ciccia della questione.
Fase 1. Apriamo le danze (e i pori)
Nostra cugina Rosalba (ciao, se stai leggendo!) spesso se ne esce con dei regali pazzeschi, per me e mia sorella: qualche mese fa è stata la volta della SAUNA FACCIALE. Siete stati pervasi da un brivido di eccitazione, nevvero? Ebbene sì. La sauna facciale è un aggeggio che si attacca alla corrente e riscalda in 5 minuti l'acqua per fare i vapori.
L'estate è ormai finita, e con lei finisce tutta quella spensieratezza che la contraddistingue: il sole solo all'alba, le serate con gli amici, l'amico dj che passa le playlist anni '90 che ti mettono k.o. l'animo (specialmente se alla terza volta di "Girls & Boys" dei Blur siete anche piuttosto k.o. con l'alcool), ma soprattutto la strafottenza assoluta nei riguardi di trucchi, creme, intingoli e cura della pelle (ma forse vale solo per me, vecchia pazza che non sono altro).
Lo so, lo so: la pelle va protetta dai raggi del sole, che poi ti viene il tumore, e le macchie, e le rughe... Ma io sono GGIOVANE e spesso me ne frego, perché la sola idea di piazzarmi qualcosa di unto/cremoso in viso con 45 gradi all'ombra mi atterrisce gravemente. E quindi, a fine estate, mi ritrovo a fare i conti con la pelle marrone che va via per far posto a quel solito color latticino morto che mi caratterizza. E non solo: per anticipare questo processo e per evitare di sembrare a chiazze, mi premuro di ricominciare con la mia skincare routine (quanto sono blogger americana, evero) autunnale, generalmente destinata alla giornata di domenica (che, comunque, per la cronaca, è un giorno che andrebbe abolito dai calendari. Vero? VERO?).
Per evitare di eliminare definitivamente quei pochi lettori che mi seguono (grazie immensamente, comunque, per la grandissima affluenza sulla pagina Facebook e per i commenti al lunghissimo post precedente!), andiamo alla ciccia della questione.
Fase 1. Apriamo le danze (e i pori)
Nostra cugina Rosalba (ciao, se stai leggendo!) spesso se ne esce con dei regali pazzeschi, per me e mia sorella: qualche mese fa è stata la volta della SAUNA FACCIALE. Siete stati pervasi da un brivido di eccitazione, nevvero? Ebbene sì. La sauna facciale è un aggeggio che si attacca alla corrente e riscalda in 5 minuti l'acqua per fare i vapori.
Eccola smontata dal pezzo che la compone. Vedete la donnina della foto che si rilassa?
E' così che ci si sente.
Montata. La donnina è sempre lì che ti avvisa che stai per rilassarti.
Non sto qui a spiegarvi come diavolo si usi perché ci vorrebbe molto più che una semplice parent-(si mette dell'acqua q.b. nel foro; in poco tempo comincerà a sobbollire; si monta il soffietto di plastica e avvicinate il faccione)... vi dirò solo che quello che fa è eliminare il tempo che impieghereste a mettere la pentolona d'acqua sul fuoco e aspettare che arrivi ad ebollizione, perché il processo in tutto dura scarsi 3 minuti (più il tempo che decidete di stare a svaporarvi).
All'acqua dei vapori aggiungo un cucchiaino di bicarbonato e a volte anche uno di sale, proprio quando decido che voglio esagerare e fare la pazzerella, va là. C'erano tempi più floridi in cui avevo il Tea Tree Oil e ne aggiungevo qualche goccia. Il concetto è comunque quello di aprire i pori e al contempo disinfettare (oppure sturarvi il naso se siete raffreddati).
Fase 2. Lo scrub (I'm not supermaaan paaaapaaapaaapaaaa)
Colta la citazione?
Durante il relax (donnina in foto docet) dei vapori, decido, dopo aver visto un meraviglioso video di Clio anni fa, di impiegare il tempo facendo uno scrub, in modo tale che i pori già aperti vengano maggiormente disinfettati e puliti. Il video mostra un mix di miele e zucchero, cosa che in effetti è piuttosto buona per il viso; io invece stavolta ho voluto provare delle spugnette che ho comprato questa estate da Boots a Dublino.
Sembrano delle gallette di riso, al tatto e alla vista; sono delle sostitute dato che non le ho trovate mannaggiamannaggia simil Konjac Sponges, spugnette di alga di cui si sono tessute le lodi su internet per diversi mesi. Anche queste sono di fatte di alga (la celeberrima Luffa! e chi non la conosce!?) e promettono di esfoliare ed eliminare le cellule morte e pagarvi le tasse universitarie.
Ne passo una sotto l'acqua calda per farla "aprire" e la passo sul viso durante i vapori.
Questo è cosa succede quando le fate arrabbiare (leggi: le immergete in acqua calda).
CREEPY.
Non mi sento di straconsigliarle, specialmente se avete la pelle sensibile: tendono a essere un attimo aggressive (e grazie, con quei denti!). Però quel mostriciattolo che sembra uscito da Pacman (sì, parlo sempre della spugnetta) ha fatto il suo lavoro. A fine vapori sciacquo il viso con acqua tiepida e lo tampono con un asciugamano.
Fase 3. Da timido Bruce Banner ad aggressivo Hulk
Ovvero la preparazione della maschera all'argilla verde e bianca. Anche qui ho fatto riferimento a diversi video visti nei secoli secolorum (tipo questo) e unisco:
1 cucchiaio di argilla verde;
1 cucchiaio di argilla bianca (altresì nota come Caolino);
Un infuso di menta e camomilla per amalgamare.
Vi accorgerete presto che non è cosa mia ricreare gli sfondi per le foto.
L'idea di questo scenario con piantina annessa era per ispirare un che di bucolico.
FAIL.
A tal punto mi impiastriccio la faccia alla meno peggio, evitando la zona del contorno occhi (e per ovvi motivi le labbra e le narici - a meno che non vogliate morire, alla fine sono scelte, per carità). Cerco di resistere finchè non mi pizzica il viso, ma in genere basta che non riusciate più a muovere i muscoli della faccia per capire che è tempo di sciacquare.
Scusate, lo faccio per la scienza
Acqua tiepida e poi freschetta per far chiudere i pori (mistero metropolitano: sarà vero? così come l'ultimo risciacquo dei capelli con acqua fredda per farli più lucidi e procurarsi una broncopolmonite nel mentre?).
Fase 4. La crema, il tonico e tutti i loro amici
Di solito, per concludere, passo la crema che normalmente utilizzo come base trucco (quando mi ricordo). L'altra volta ho utilizzato questa di Garnier, che in realtà è di mia sorella ma non lo saprà mai (ciao, Fede!). In genere anche questa Essence mi regala giuste soddisfazioni. Mentre la prima è completamente biologica, la seconda so che non sia poi così malvagia per il prezzo che ha (intorno ai 3 euro).
E questo è quello che capita le domeniche d'autunno! Cosa fate voi, invece, oltre ad avere una vita magari più interessante di questa?
Suggerimenti? Consigli per gli acquisti?
Cani?
Al prossimo post, stay tuned!
Red is the Word a.k.a. Che cos'è l'henné, e che vuole da noi? Come sono diventata una redhead
Per inaugurare questo blog, credo sia obbligatorio cominciare a scrivere di ciò di cui sono particolarmente esperta: la colorazione naturale dei capelli (e a volte del corpo, se non si sta attenti!) con l'Henné, la pianta che o si ama, o si odia.
E io la amo, particolarmente!
Innanzitutto, precisiamo: non sono né una parrucchiera, né una fattucchiera, né una coltivatrice di semi di henné (spoiler!), ma semplicemente una che non si è mai rassegnata al colore scialbino dei suoi capelli al naturale (un castano medio-scuro con dei vaghi riflessi mogano), e che ha provato, dalla tenera età di 13 anni, davvero qualunque cosa per rinvigorire/cambiare/dare un tono figo al suddetto (nell'ordine, sono stata, prima dell'henné: color prugna, rosso mogano e viola nero. A quest'ultimo colore ci penso spesso, un po' mi manca), per poi trovare la pace (mai dare cose per scontate con me) con l'henné.
Per cui questo post non vuole essere nient'altro che una condivisione della mia routine, senza pretese di fare la cosa giusta: solo qualche consiglio per chi, come me, si sbatte per tirare fuori il meglio da questa polvere, o per chi l'ha sempre voluta provare e non ha mai osato (un po' come tutto quello che volevate sapere sul sesso e non si sa perché avete sperato di saperlo da Woody Allen).
Per cui, se seguendo passo passo ciò che faccio io vi ritrovate calvi o coi capelli verdi, a meno che non è questo a cui miravate, non prendetevela con me (sorry not sorry).
*Se siete già conoscitori di questa magica erba, o semplicemente non vi frega assolutamente niente di cosa ho imparato negli anni, potete anche saltare tutto il papello delle F.A.Q.; altrimenti continuate pure a leggere!*
Passiamo a delucidare quelle povere menti che si accingono qui sperando di trovare l'Ultimate Bible of Henna (sì, ogni tanto mi vengono fuori cose che, boh.):
Cosa accipigna è l'Henné?
Cito da Wikipedia:
Insomma parliamo di un metodo di tintura antichissimo, risalente addirittura agli antichi Egizi cheZZZZZZ ok, ok, torniamo al 2014.
Come ho scritto a inizio post, è una pianta (venduta in polvere a noi comuni mortali) che o si ama o si odia. Generalmente la odiano le persone come la mia amica Alessia (ciao!), che partono da una base parecchio scura sulla quale il risultato si vede e non si vede.
Questo perché l'henné, essendo naturale e non possedendo schifezze chimiche al suo interno (o a volte sì, ma ci ritorneremo più avanti), non penetra nei pori del capello, alterando la colorazione: crea invece uno "strato" superficiale che filma il capello, rendendolo quindi non solo più forte e inspessito, ma la colorazione non risulta artificiale, poiché si unisce effettivamente alla base da cui si parte.
Quindi non ha solo un potere tintorio, ma direi anche "curativo".
Esistono diversi tipi di colorazione tratti dalle piante: oltre la Lawsonia Inermis, che tinge di rosso/bruno, i principali sono l'Indigo, chiamato anche "Hennè nero", che vira verso i colori scuri (castano/blu/nero) e la Cassia Obovata, il cosiddetto "Hennè neutro", che di per sé non ha proprietà coloranti, ma, se aggiunto ad altre erbe (o, ad esempio, ad una spezia come la Curcuma) potrebbe schiarire leggermente la base da cui partite. Io non ho mai provato l'Indigo, ma ho usato spesso delle miscele preconfezionate con la Lawsonia e la Cassia, ma in tutta onestà non ho mai visto nessuna differenza abissale rispetto all'utilizzo della semplice Lawsonia da sola.
In relazione alle miscele preconfezionate, arrivo al punto toccato due paragrafi fa:
Come riconoscere la purezza dell'Henné che compriamo?
In moltissimi casi, al supermercato o nelle erboristerie, troviamo delle miscele che non hanno niente a che vedere con la Lawsonia, o, peggio, miscele contenenti il cattivissimo Picramato di Sodio.
Finchè l'Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients - la lista degli ingredienti in un prodotto) riportato sulla scatola contiene il termine Lawsonia Inermis (o Indigo o Cassia Obovata), tirate un sospiro di sollievo. Nonostante la freschezza della macinatura delle foglie non possa essere garantita al 100%, quantomeno sapete cosa vi state spalmando in testa. Qualora ritroviate, insieme a questi, ulteriori ingredienti tra cui il sopracitato picramato, beh, sinceramente non vi consiglierei di camminare sugli allori.
La Lawsonia pura al 100% si riconosce per il suo colore verde pisello (vietato ridere) e un forte odore che somiglia al té. Non saprei dirvi di Indigo e Cassia perché non li ho mai provati singolarmente (l'indigo proprio mai nella vita), ma girando un po' su internet mi sembra di aver visto che entrambe le polveri virino comunque sul verdino. Ma non ne ho idea, per cui se siete interessati, vi consiglio di informarvi bene prima di lanciarvi agli acquisti pazzi. Quindi, nel caso della Lawsonia che conosco bene: se la polvere si presenta rossastra, o comunque non verde, vuol dire che contiene sicuramente altri ingredienti, come il Picramato, che sono aggiunti appositamente per aumentare il potere tintorio (ma chi ve lo dice che effettivamente lo faccia? E se vi spunta un nano sulla testa?).
Al contempo se la polvere sfusa che comprate in erboristeria è verde ma non fa alcun odore, probabilmente è molto vecchia e potrebbe (e dico potrebbe, perché con l'henné è tutto molto imprevedibile) non tingere granché.
In sintesi: il concetto delle tinture naturali è che siano veramente tali; se all'interno di queste miscele c'è altra roba non ben definita, che senso ha stare 3-4 ore con qualcosa che non sapete nemmeno cos'è sulla testa? Tanto vale andare dal parrucchiere e affidarsi a mani (e a tinte chimiche) esperte.
C'è inoltre un altro mito che aleggia quando si parla di henné:
Si può applicare l'henné dopo aver fatto una tinta chimica? Mi ritroverò coi capelli verdi?
Come dicevo prima: con l'henné tutto è provare. Essendo naturale, il risultato varia da capello a capello. Durante le varie prove nei vari anni, mi è capitato di tingermi, tra una hennata ed un'altra, con delle tinte chimiche da supermercato. L'ultima volta che mi è successo, però, per il sì e per il no, ho aspettato un paio di mesi prima di applicare la Lawsonia (sempre pura al 100%) e non ho avuto nessuna sorpresa verde. In linea di massima penso che soltanto se il capello è decolorato possa subire qualche variazione sorprendente. Ma non ne sono certa: sempre tra una hennata e l'altra ho pensato di decolorarmi una ciocca nascosta di capelli, perché volevo farla viola con una tinta da supermercato.
E l'ho fatto. Sempre dopo un po' di tempo (un mese? comunque sono davvero ossessionata dal colore dei capelli, più scrivo più me ne rendo conto!) ho tinto i capelli con l'henné e la ciocchina, da bionda, è semplicemente diventata arancione.
*Fine F.A.Q.*
Dopo questo enorme pippone, voi direte: anche basta! E avete ragione. Passiamo alla parte interessante (ma per chi?).
Come faccio io l'henné.
Disclaimer: foto non adatte a soggetti impressionabili. Seguiranno immagini di donna struccata e di papponi di terra dai colori improbabili. Siete stati avvisati.
First of all: la preparazione.
Anche qui potremmo parlare fino a dopodomani di come ho cambiato metodi di preparazione e bla bla. Ma mi limiterò a dirvi cosa faccio da circa tre mesi a questa parte.
Innanzitutto mi procuro le erbe più pure che ci siano, dalle mie bioprofumerie/erboristerie di fiducia (per chi fosse di Messina, mi riferisco a "Sikerbe" in centro - www.sikerbe.it -, e all'erboristeria "La Mandragora", a Gazzi - http://erboristerialamandragora.weebly.com).
Da un paio di mesi, grazie al mio compatriota Pietro di Another and More, ho scoperto la Robbia, un'erba rossa che ha proprietà tintorie elevatissime, specialmente se miscelata alla Lawsonia (per tutte le info su questa erba e molto altro, vi rimando a lui che ha molta più preparazione di me, e al suo canale Youtube).
Comincio col preparare solo l'Henné, quindi la Lawsonia, generalmente la sera prima (per i miei capelli, lunghi fino al seno, mi regolo con 100 gr. di Lawsonia e 50 gr. di Robbia): in giro si dice che non si debbano usare utensili di metallo (io una volta l'ho fatto e non è successo nulla, ma per scaramanzia ho smesso), per cui mi armo della mia ciotolina di un vecchio gelato, cucchiaio di legno ormai bi-color (l'henné non tinge solo i capelli, ma anche tessuti, legno e pelle!) e qualcosa con cui acidificare la polvere.
Ossidazione: sì o no?
Anche qua, ci sono diverse scuole di pensiero circa l'ossidazione dell'henné: le prime volte che mi accingevo a usarlo, riscaldavo della semplice acqua, la versavo nella polvere e lo applicavo subito. Risultati ottenuti tranquillamente. Ma per una questione personale (leggi: mi piace fare intrugli improbabili e mescolare la pappona con fare da strega di Biancaneve), lo faccio ossidare con aceto e limone. L'ultima volta (l'altro ieri) ho preparato il pappone e l'ho lasciato ossidare nella ciotola, avvolto dalla pellicola per mantenere l'umidità, per 16 ore. Ma in teoria potrebbe bastare anche una notte, o, se fa abbastanza caldo, anche 8/6 ore. Io ripongo comunque la ciotola nei pressi del balcone, dove so che arriva più facilmente calore (non so perché lo faccio, dato che comunque lo lascio a lungo. Forse perché sono pazza). Vi accorgete che è pronto facendo la prova stecchino, come con le torte. Ne immergete uno e lo lasciate un minutino. Se quando lo tirate fuori è tinto, è pronto. Se rilascia un leggero alone giallino, dovete ancora aspettare. In genere l'henné di buona qualità non ci mette molto a rilasciare colore.
C'è chi dice anche che, dopo l'ossidazione, l'henné andrebbe congelato, perché in questo modo tinge di più: io l'ho fatto diverse volte (un po' perché quando lo preparavo non avevo il tempo di farlo, e un po' per provare la diceria) e in effetti il risultato è stato leggermente migliore in termini di lucentezza del capello e intensità del colore. L'altro ieri però non l'ho fatto, ho preferito prolungare l'ossidazione e poi metterlo direttamente sulla capoccia.
L'applichescion & alcune tips.
Passato il tempo dell'ossidazione, in genere io lavo i capelli. Si dice che sarebbe meglio applicarlo sui capelli puliti e senza balsamo, cosicché non ci sia nessun agente filmante che impedisca all'henné di formare il suo strato. Capelli asciutti o bagnati? Boh. Io li asciugo sempre, senza un motivo particolare (forse sempre per il discorso pazzia di cui sopra).
Una ventina di minuti prima di preparare il pappone finale, metto a macerare con della semplice acqua calda i 50 grammi di Robbia. Anche qui, ciotolina di plastica delle mozzarelle e cucchiaio di legno. Copro con la pellicola e aspetto impaziente.
E io la amo, particolarmente!
Innanzitutto, precisiamo: non sono né una parrucchiera, né una fattucchiera, né una coltivatrice di semi di henné (spoiler!), ma semplicemente una che non si è mai rassegnata al colore scialbino dei suoi capelli al naturale (un castano medio-scuro con dei vaghi riflessi mogano), e che ha provato, dalla tenera età di 13 anni, davvero qualunque cosa per rinvigorire/cambiare/dare un tono figo al suddetto (nell'ordine, sono stata, prima dell'henné: color prugna, rosso mogano e viola nero. A quest'ultimo colore ci penso spesso, un po' mi manca), per poi trovare la pace (mai dare cose per scontate con me) con l'henné.
Per cui questo post non vuole essere nient'altro che una condivisione della mia routine, senza pretese di fare la cosa giusta: solo qualche consiglio per chi, come me, si sbatte per tirare fuori il meglio da questa polvere, o per chi l'ha sempre voluta provare e non ha mai osato (un po' come tutto quello che volevate sapere sul sesso e non si sa perché avete sperato di saperlo da Woody Allen).
Per cui, se seguendo passo passo ciò che faccio io vi ritrovate calvi o coi capelli verdi, a meno che non è questo a cui miravate, non prendetevela con me (sorry not sorry).
*Se siete già conoscitori di questa magica erba, o semplicemente non vi frega assolutamente niente di cosa ho imparato negli anni, potete anche saltare tutto il papello delle F.A.Q.; altrimenti continuate pure a leggere!*
Passiamo a delucidare quelle povere menti che si accingono qui sperando di trovare l'Ultimate Bible of Henna (sì, ogni tanto mi vengono fuori cose che, boh.):
Cosa accipigna è l'Henné?
Cito da Wikipedia:
La Lawsonia inermis, nota col nome comune di henna, enna o più spesso col corrispondente francese henné, è un arbusto spinoso della famiglia delle Lythraceae. Dalle foglie e dai rami essiccati e macinati si ricava una polvere giallo-verdastra utilizzata come colorante su tessuti e pelle animale. La tonalità rosso bruna varia in funzione della composizione in rami (rosso) e foglie (marrone).
Insomma parliamo di un metodo di tintura antichissimo, risalente addirittura agli antichi Egizi cheZZZZZZ ok, ok, torniamo al 2014.
Come ho scritto a inizio post, è una pianta (venduta in polvere a noi comuni mortali) che o si ama o si odia. Generalmente la odiano le persone come la mia amica Alessia (ciao!), che partono da una base parecchio scura sulla quale il risultato si vede e non si vede.
Questo perché l'henné, essendo naturale e non possedendo schifezze chimiche al suo interno (o a volte sì, ma ci ritorneremo più avanti), non penetra nei pori del capello, alterando la colorazione: crea invece uno "strato" superficiale che filma il capello, rendendolo quindi non solo più forte e inspessito, ma la colorazione non risulta artificiale, poiché si unisce effettivamente alla base da cui si parte.
Quindi non ha solo un potere tintorio, ma direi anche "curativo".
Esistono diversi tipi di colorazione tratti dalle piante: oltre la Lawsonia Inermis, che tinge di rosso/bruno, i principali sono l'Indigo, chiamato anche "Hennè nero", che vira verso i colori scuri (castano/blu/nero) e la Cassia Obovata, il cosiddetto "Hennè neutro", che di per sé non ha proprietà coloranti, ma, se aggiunto ad altre erbe (o, ad esempio, ad una spezia come la Curcuma) potrebbe schiarire leggermente la base da cui partite. Io non ho mai provato l'Indigo, ma ho usato spesso delle miscele preconfezionate con la Lawsonia e la Cassia, ma in tutta onestà non ho mai visto nessuna differenza abissale rispetto all'utilizzo della semplice Lawsonia da sola.
In relazione alle miscele preconfezionate, arrivo al punto toccato due paragrafi fa:
Come riconoscere la purezza dell'Henné che compriamo?
In moltissimi casi, al supermercato o nelle erboristerie, troviamo delle miscele che non hanno niente a che vedere con la Lawsonia, o, peggio, miscele contenenti il cattivissimo Picramato di Sodio.
Finchè l'Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients - la lista degli ingredienti in un prodotto) riportato sulla scatola contiene il termine Lawsonia Inermis (o Indigo o Cassia Obovata), tirate un sospiro di sollievo. Nonostante la freschezza della macinatura delle foglie non possa essere garantita al 100%, quantomeno sapete cosa vi state spalmando in testa. Qualora ritroviate, insieme a questi, ulteriori ingredienti tra cui il sopracitato picramato, beh, sinceramente non vi consiglierei di camminare sugli allori.
La Lawsonia pura al 100% si riconosce per il suo colore verde pisello (vietato ridere) e un forte odore che somiglia al té. Non saprei dirvi di Indigo e Cassia perché non li ho mai provati singolarmente (l'indigo proprio mai nella vita), ma girando un po' su internet mi sembra di aver visto che entrambe le polveri virino comunque sul verdino. Ma non ne ho idea, per cui se siete interessati, vi consiglio di informarvi bene prima di lanciarvi agli acquisti pazzi. Quindi, nel caso della Lawsonia che conosco bene: se la polvere si presenta rossastra, o comunque non verde, vuol dire che contiene sicuramente altri ingredienti, come il Picramato, che sono aggiunti appositamente per aumentare il potere tintorio (ma chi ve lo dice che effettivamente lo faccia? E se vi spunta un nano sulla testa?).
Tenerissimo esemplare di Nano che potrebbe spuntarvi dalla chioma
Al contempo se la polvere sfusa che comprate in erboristeria è verde ma non fa alcun odore, probabilmente è molto vecchia e potrebbe (e dico potrebbe, perché con l'henné è tutto molto imprevedibile) non tingere granché.
In sintesi: il concetto delle tinture naturali è che siano veramente tali; se all'interno di queste miscele c'è altra roba non ben definita, che senso ha stare 3-4 ore con qualcosa che non sapete nemmeno cos'è sulla testa? Tanto vale andare dal parrucchiere e affidarsi a mani (e a tinte chimiche) esperte.
C'è inoltre un altro mito che aleggia quando si parla di henné:
Si può applicare l'henné dopo aver fatto una tinta chimica? Mi ritroverò coi capelli verdi?
Come dicevo prima: con l'henné tutto è provare. Essendo naturale, il risultato varia da capello a capello. Durante le varie prove nei vari anni, mi è capitato di tingermi, tra una hennata ed un'altra, con delle tinte chimiche da supermercato. L'ultima volta che mi è successo, però, per il sì e per il no, ho aspettato un paio di mesi prima di applicare la Lawsonia (sempre pura al 100%) e non ho avuto nessuna sorpresa verde. In linea di massima penso che soltanto se il capello è decolorato possa subire qualche variazione sorprendente. Ma non ne sono certa: sempre tra una hennata e l'altra ho pensato di decolorarmi una ciocca nascosta di capelli, perché volevo farla viola con una tinta da supermercato.
E l'ho fatto. Sempre dopo un po' di tempo (un mese? comunque sono davvero ossessionata dal colore dei capelli, più scrivo più me ne rendo conto!) ho tinto i capelli con l'henné e la ciocchina, da bionda, è semplicemente diventata arancione.
*Fine F.A.Q.*
Dopo questo enorme pippone, voi direte: anche basta! E avete ragione. Passiamo alla parte interessante (ma per chi?).
Come faccio io l'henné.
Disclaimer: foto non adatte a soggetti impressionabili. Seguiranno immagini di donna struccata e di papponi di terra dai colori improbabili. Siete stati avvisati.
First of all: la preparazione.
Anche qui potremmo parlare fino a dopodomani di come ho cambiato metodi di preparazione e bla bla. Ma mi limiterò a dirvi cosa faccio da circa tre mesi a questa parte.
Innanzitutto mi procuro le erbe più pure che ci siano, dalle mie bioprofumerie/erboristerie di fiducia (per chi fosse di Messina, mi riferisco a "Sikerbe" in centro - www.sikerbe.it -, e all'erboristeria "La Mandragora", a Gazzi - http://erboristerialamandragora.weebly.com).
Da un paio di mesi, grazie al mio compatriota Pietro di Another and More, ho scoperto la Robbia, un'erba rossa che ha proprietà tintorie elevatissime, specialmente se miscelata alla Lawsonia (per tutte le info su questa erba e molto altro, vi rimando a lui che ha molta più preparazione di me, e al suo canale Youtube).
Foto instagrammata che fa più hipster.
Ossidazione: sì o no?
Anche qua, ci sono diverse scuole di pensiero circa l'ossidazione dell'henné: le prime volte che mi accingevo a usarlo, riscaldavo della semplice acqua, la versavo nella polvere e lo applicavo subito. Risultati ottenuti tranquillamente. Ma per una questione personale (leggi: mi piace fare intrugli improbabili e mescolare la pappona con fare da strega di Biancaneve), lo faccio ossidare con aceto e limone. L'ultima volta (l'altro ieri) ho preparato il pappone e l'ho lasciato ossidare nella ciotola, avvolto dalla pellicola per mantenere l'umidità, per 16 ore. Ma in teoria potrebbe bastare anche una notte, o, se fa abbastanza caldo, anche 8/6 ore. Io ripongo comunque la ciotola nei pressi del balcone, dove so che arriva più facilmente calore (non so perché lo faccio, dato che comunque lo lascio a lungo. Forse perché sono pazza). Vi accorgete che è pronto facendo la prova stecchino, come con le torte. Ne immergete uno e lo lasciate un minutino. Se quando lo tirate fuori è tinto, è pronto. Se rilascia un leggero alone giallino, dovete ancora aspettare. In genere l'henné di buona qualità non ci mette molto a rilasciare colore.
C'è chi dice anche che, dopo l'ossidazione, l'henné andrebbe congelato, perché in questo modo tinge di più: io l'ho fatto diverse volte (un po' perché quando lo preparavo non avevo il tempo di farlo, e un po' per provare la diceria) e in effetti il risultato è stato leggermente migliore in termini di lucentezza del capello e intensità del colore. L'altro ieri però non l'ho fatto, ho preferito prolungare l'ossidazione e poi metterlo direttamente sulla capoccia.
I miei strumenti del mestiere
L'applichescion & alcune tips.
Passato il tempo dell'ossidazione, in genere io lavo i capelli. Si dice che sarebbe meglio applicarlo sui capelli puliti e senza balsamo, cosicché non ci sia nessun agente filmante che impedisca all'henné di formare il suo strato. Capelli asciutti o bagnati? Boh. Io li asciugo sempre, senza un motivo particolare (forse sempre per il discorso pazzia di cui sopra).
Una ventina di minuti prima di preparare il pappone finale, metto a macerare con della semplice acqua calda i 50 grammi di Robbia. Anche qui, ciotolina di plastica delle mozzarelle e cucchiaio di legno. Copro con la pellicola e aspetto impaziente.
Le pappe in attesa di essere unite. Il colore della Robbia mi gasa immensamente.
E poi profuma di Paprika!
A tal punto, unisco le due erbe. C'è chi, una volta miscelati i due composti, unisce ulteriori ingredienti per potenziare il potere tintorio. Io, prima di scoprire la Robbia, univo alla Lawsonia, oltre ad aceto e limone, anche un po' di Curcuma (poca, perché più che schiarire ingiallisce moltissimo!), un po' di cannella (specialmente per coprire un po' l'odore, anche se a me piace molto) e un infuso di camomilla e karkadé (a volte anche il Syrah in frigo..). Adesso vado più sul basic.
Dato che l'henné tende a seccare un po' la chioma, se soffrite di cuoio capelluto secco vi consiglio di aggiungere, al posto dell'aceto e del limone, lo yogurt, che acidifica ma al contempo ammorbidisce la chioma. Ed eventualmente anche un po' di miele.
Disgustoso a vedersi, me ne rendo conto.
Armatevi di vestiti vecchi, asciugamani che potete sporcare definitivamente (io ne uso uno marrone), giornali con cui tappezzare l'ambiente circostante, guanti (l'henné tinge, e l'henné insieme alla robbia fa cose da urlo, per cui non pensate minimamente di spalmarvi, o farvi spalmare, senza guanti!) e chili di pellicola trasparente. Con un batuffolo di cotone imbevuto in olio d'oliva (o una crema, o un altro olio molto pesante), detergete le zone critiche: l'olio creerà una barriera ed impedirà all'henné che cola (perché deve colare per funzionare, già) di macchiarvi immensamente. Io passo il cotone imbevuto sulle orecchie, sulla nuca e sulla fronte. Pettinate i capelli e via.
Una volta spalmato tutto, comincerà a pesarvi la testa: purtroppo l'henné va tenuto parecchio in posa (specialmente se sono le prime volte che lo fate, bisognerebbe tenerlo almeno 5 o 6 ore; io che ho ormai il capello abituato, lo tengo 3 ore e mezzo/4 ore) e l'attesa non è esattamente un processo agevole. Potete provare a dividere i capelli in ciocche e bloccarli in alcune zone della testa, tipo bigodini. Oppure fare un enorme salsiccione di capelli e bloccarlo quanto più possibile in alto... In ogni caso, più provate, più capirete come sistemare la massa al meglio senza che vi porti allo sfinimento.
Imbustatevi di un chilometro di pellicola. Dico questo perché l'henné ha bisogno di rimanere umido (ecco perché se cola è un bene). Se lasciate un pezzettino scoperto, la terra si asciugherà e non tingerà più. Una volta imbustati, specialmente se è inverno o questo mezzo tempo freschetto, aggiungete anche un turbante di asciugamano, per tenervi la testa al caldo.
Di qui, comincia la lunga attesa.
Un essere in pena che tenta di far passare il tempo
I risultati.
Passato il tempo che riuscite a sopportare, sciacquate. Se l'henné è di buona qualità, andrà via tranquillamente con l'acqua calda (così come le volte che laverete i capelli, nei giorni successivi: l'acqua tenderà sempre a colorarsi, perché i primi tempi scaricherà un po' il colore; quindi occhio anche a quando tamponate i capelli, premuratevi per i primi tempi di usare asciugamani scuri per evitare di macchiarli); io un paio di shampoo (possibilmente senza siliconi, ne parlerò in futuro di quelli che sto utilizzando) in ogni caso li faccio.
Asciugate come di consueto e rimiratevi allo specchio.
Senza flash, alla luce del giorno/pomeriggio, con faccia di sonno annessa
Con il flash
Che dire, se non OHMIODDDIOOOOCHEBEEELLIIAIAAAAAAAAA?
Da quando ho scoperto la Robbia unita alla Lawsonia la mia vita è cambiata, il colore che ottengo è molto più scuro e per il momento mi piace un sacco, ma anche prima non potevo lamentarmi:
Gennaio 2013. Solo Lawsonia. Belli, vé?
Ultime due informazioni (bastaaaaa tagliatele la testaaaaa):
Il colore, così come lo vedete sui vostri capelli al momento dell'asciugatura, non è definitivo. Pare che tinga per i tre giorni successivi (non so per quale stregoneria): non cambia granché, scurisce leggermente. La seconda informazione è relativa a questo: non pensate di schiarire i capelli, con l'henné. L'henné tinge per scurire e riflessare, per via del fatto che si "aggiunge" alla cheratina dei vostri capelli. Con questo non voglio dire che diventerete nero corvino, ma il risultato che raggiungerete difficilmente potrà essere un rosso irlandese, se siete castano scuro di base (ciao Alessia!). A seconda di come siete, sarete più o meno rossi, mogano, rame, ciliegia. Random, insomma.
Non vi arrabbiate se con certi tipi di luce sembrerà che non si veda, è normale. E' una tinta naturale e naturalmente si nota poco se siete scuri. L'unico caso in cui si noterà anche al buio è se siete biondi, e allora vi odieranno tutti, compresa me, perché il colore della vita è il rosso irish che solo i biondi possono raggiungere (o se vi decolorate tutta la chioma, ma a vostro rischio e pericolo, come detto su).
Infine! Dopo questo enormissimo primo post che scrivo da circa due ore!
Consiglio l'henné? Sì, certo. Io ho davvero avuto grandi soddisfazioni in termini di colore, lucentezza, morbidezza e inspessimento del mio misero capello fine e piatto.
Lo consigli anche se c'è tutto questo sbatti da fare? Sì, vale la pena. Male che va, se sui capelli non vi tinge manco morto, potete sempre riutilizzarlo per farvi dei tatuaggi.
L'amica Alessia che mi tatua con un henné farlocco.
Yeah
Vi è stato utile questo post?
Ovviamente non esitate a commentare/raccogliere firme per farmi chiudere il blog più in fretta possibile!
A presto!